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venerdì 25 dicembre 2015

IN EQUILIBRIO LUNGO IL CONFINE - Viaggio in Thailandia – parte 9 SARA’ VERAMENTE NATALE QUANDO NON CI SARANNO PIU’ CONFINI





 "Caro Babbo Natale..."

per quanti Natali ho scritto questa letterina credendo nella magia del Natale...poi un giorno pero' ho compreso che tu, caro Babbo Natale, sei solo un prodotto inventato dall'uomo, usato come marketing per vendere di piu' e guadagnare a palate, non sei altro che un business e con la tradizione che viene tramandata da padre in figlio, la tua "esistenza" e' cosi' "reale" da mettere in secondo piano la realta' stessa. 
Realta' con cui molti genitori si trovano a fare i conti perche' magari non possono regalare ai figli quello che, nelle loro letterine colme di regali desiderati, chiedono a te che sei "magico" arrivando con la tua slitta volante trainata dalle renne fin sui tetti delle case per scendere dal camino e lasciare i "tuoi" doni...c’e' persino chi ha deciso di usarti nella pubblicita' in cui un bimbo preoccupato per la tua eta' cosi' vecchia pensa bene di mettere un panettone cosi' morbido nel fondo del camino perche' cosi' non ti fai male e il piccolino nel cuore della notte si sveglia e ti dice "buttati che e' morbido"!

Che tristezza!!


Vedi Caro Babbo Natale,
la società che ci siamo creati vive di marketing, di business, di mercificazione del dolore…dolore di gente come me, come te che viene usata e strumentalizzata per un pugno di dollari. Siamo schiavi della televisione fatta di pubblicità ipnotica, di programmi spazzatura, di informazione pessima e basata su guerre, violenze, malattie. Le belle e buone notizie ormai sono una rarità e passano talmente inosservate da durare un battito di ciglia.
Fanno scalpore le ondate di migranti che sbarcano in Europa, ma è uno scalpore mediatico che vale quel che vale, che si costruisce sulle vite di questi volti anonimi che cercano speranza e che noi vediamo come coloro che “vengono nel nostro paese per portarci via posti di lavoro” e a cui come dono ergiamo alti muri, e non ci ricordiamo più dei nostri nonni che un tempo fecero lo stesso però ai nostri occhi con uno scopo diverso “non  andavano all’estero per portare via lavoro ma per cercare opportunità e per guadagnarsi di che vivere”. 
Siamo artisti a ribaltare la visione delle cose in base alle nostre credenze ed esigenze...siamo quasi meglio di Dio, anzi, mi sa che troppo spesso crediamo di essere Dio, Allah, Buddha o qualunque altra divinità o spirito in cui crediamo. Abbiamo perso il senso dell'umiltà.
Ci siamo creati una visione del mondo ed una società talmente malata di potere e denaro che ormai fatichiamo ad apprezzare il dolce far niente, la sana noia, come se ogni secondo sprecato fosse sinonimo di denaro buttato al vento, denaro che ormai è solo virtuale, quindi denaro che concretamente non esiste.
Non comprendiamo più che il Natale, quello vero ed originario, ha un significato completamente diverso da quello che oggi gli affibiamo, fatto di continuo aumento di regali da comprare, di negozi da visitare, di centri commerciali stracarichi di merce…
E' come far svanire tutta la magia di quello che dovrebbe essere il vero Natale...
Il Natale vero è quello che dà valore alla presenza, all’esserci, al vivere ogni istante come se non ce nè fossero più e dunque un Natale che ha il gusto dell’amore familiare, dell’amicizia vera, dell’affetto incondizionato, di gesti di solidarieta' fatta col cuore verso chi non ha la possibilita' di vivere con dignita', della vita da vivere qui ed ora

Caro Babbo Natale,

pensaci per il prossimo anno, e se proprio vuoi ancora farci arrivare regali dal camino, fa che siano pacchi dono contenenti gli ingredienti della Pace, dell’Amore, dell’Amicizia, della Condivisone, della Solidarietà, della Connessione con l’universo, della cura della nostra Madre Terra…
Non dobbiamo salvare il mondo, ma nel nostro piccolo possiamo contribuire a renderlo più giusto, sano e migliore.

Ah ,Babbo Natale, un'ultima cosa... vorrei un mondo dove i confini che l’uomo ha creato potessero essere cancellati con il bianchetto…allora sì che sarebbe sempre Natale!!!

E qui al confine tra Birmania e Thailandia, a Mae Sot, caro Babbo Natale ti ho lasciato un segno..il tuo berretto rosso appeso al filo spinato perche' tu possa ricordarti che anche qui , c'e' davvero bisogno di doni concreti, doni fatti per e con amore!



Che ci sia pace nella vita di ogni uomo, donna, vecchio, giovane, bambino  ed essere vivente (animali e natura tutta) che abita questa terra!
Buone feste!


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