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venerdì 23 ottobre 2015

IN EQUILIBRIO LUNGO IL CONFINE: Viaggio in Thailandia parte 3

E finalmente lasciamo la metropoli per raggiungere quel luogo che ha gusti e odori tipici dei posti familiari: Mae Sot. 

Il viaggio dura circa 9 ore, tragitto che punta verso nord ovest la sua corsa, lenta ( perlomeno nel primo tratto) e dondolante, in cui lo scenario più bello sono distese e distese di verde smeraldo dove viene coltivato il prezioso cereale che non manca mai in ogni tavola orientale: il riso ! - come per noi occidentali è il pane...insomma, è proprio il caso di dire che il mantra same same...but different calza a pennello!


Strada facendo si possono ammirare già da lontano imponenti statue di Buddha dorati dislocati solitamente in prossimità di qualche tempio; e come scordare le miriadi di piazzole dove sono posizionate le, tanto colorate quanto protettrici, casette degli spiriti (qui a sinistra) verso le quali i thailandesi riversano molte delle loro preghiere e ringraziamenti, oltre che richieste di protezione e benedizione il tutto culminante in svariate offerte in cibo, succhi di frutta e incensi.

L'ultimo tratto di strada che unisce Tak a Mae Sot, si percorre in circa un paio d'ore. Un sali e scendi pieno di tornanti e di lavori in corso che mette a dura prova lo stomaco e la vista dei passeggeri che, se è la loro prima volta, non hanno di certo messo in conto che questo viaggio possa trasformarsi improvvisamente come le montagne russe di Gardaland. Inoltre è un ottimo momento per tirare in campo tutte le religioni che si conoscono, con l'aggiunta gratuita del pacchetto vita "all inclusiv " di scongiuri, per chiedere intensamente di giungere sani e salvi e senza pezzi mancanti.

Superfluo specificare che in questi tre anni è sempre andata bene; il peggio che ci è capitato son stati guasti più o meno importanti all'autobus, tipo porte che non si chiudono, problemi al motore o freni che non frenano ma...son dettagli!

La meta tanto attesa, dopo aver passato i controlli all'ultimo ceck point, si avvicina e il cuore vibra per la felicità e inizia silenziosamente a canticchiare la canzone "HAPPY" di Pharrell Williams, note che vanno in crescendo appena i piedi poggiano terra, mentre gli occhi hanno gia' incrociato gli sguardi dei nostri amici birmani che ci attendono insieme all'ultima nata: Stellina!

Tralascio le emozioni di questi incontri perché sono parte intima di un legame prezioso più dell'oro.

Leggi la prima parte dell'articolo... clicca qui
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